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Povere creature


Povere creature (Y. Lanthimos)


2023, 142', b/n e colore


Bella Baxter è una giovane donna in una Londra retrofuturistica dove il dottor Godwin compie strani esperimenti anatomici. Lei è l'esperimento meglio riuscito: un trapianto del cervello del feto che lei stessa, morente, portava in grembo.


Da qui prende le mosse il film, inizialmente in bianco e nero e con uso di inquadrature particolari (fisheye?). Bella inizialmente è una neonata nel corpo di una donna adulta, che compie rapidi progressi sotto gli occhi del suo demiurgo e dell'assistente.


Ero contento di andare al cinema perché praticamente tutte le persone che lo avevano già visto ne erano entusiaste, a parte cage. Mi aspettavo di andare a vedere un capolavoro. Così non è stato!


L'ambientazione retrofuturistica è posticcia, non per mancanza di effetti speciali ma perché è unicamente uno sfondo muto.


Si fatica a seguire il procedere molto didascalico di ogni passo avanti della protagonista. La recitazione è ottima, ma è al servizio di un film che sembra avere come unico pregio quello di seguire una trama non troppo precostituita, fantastica. La lunghezza e la ripetitività delle scene di sesso, il vero cuore del film, è stucchevole e voyeuristica.


Mi sono trovato in una sala abbastanza vuota ma erano surreali le risa che ho udito ogni qual volta la protagonista veniva apostrofata come "troia".


Insomma, avrei preferito andare a vederlo con l'aspettativa di un film medio, e ne sarei uscito contento. L'idea che sia pluripremiato mi mette in imbarazzo, probabilmente c'è qualcosa che non capisco io.


La recensione di cage

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