-- Leo's gemini proxy

-- Connecting to omg.pebcak.club:1965...

-- Connected

-- Sending request

-- Meta line: 20 text/gemini;lang=en

Queste riflessioni sono state il risultato di una discussione fatta con freezr (che gestisce il server che mi ospita), partendo da un suo messaggio sul fediverso. Probabilmente quello che ho scritto di seguito è la rielaborazione di qualcosa che ho letto da qualche parte, anche se non ricordo né cosa, né dove e neanche se l'abbia davvero letto.



Dati questi punti fermi direi che potrei anche iniziare. 😆



Per questioni anagrafiche ed economiche (il costo dell'accesso alla rete) la mia conoscenza delle reti sociali è piuttosto limitata, ho sicuramente iniziato con le mailing list e con i cosiddetti newsgroup (o USENET, la rete utile).



Quasi l'unico programma che conosco per la gestione delle mailing list è mailman: si tratta di un programma semplice con un interfaccia basata su pagine HTML; oltre alla possibilità di iscriversi o cancellarsi presenta un archivio (scaricabile) diviso per data o per thread di tutti i messaggi passati attraverso la lista. Mi pare che anche majordomo, un programma più vecchio soppiantato da mailman, supportasse una qualche forma di archivio, ma se esisteva non l'ho mai usato).



C'erano anche sistemi proprietari, come quelli di una ditta, famosa per un vecchio motore di ricerca, che forniva liste con funzionalità simili (ma l'archivio non era scaricabile, se non sbaglio). Poi il servizio fu abbandonato e gli archivi si persero parzialmente.



https://en.wikipedia.org/wiki/Yahoo!_Groups



Negli anni un archivio di una mailing list cresce e si trasforma in una base di conoscenza preziosissima, perdere l'archivio di una mailing list è un danno consistente; se ne è accorto chiunque è stato iscritto alla mailing list del progetto gemini, per la cronaca un problema hardware ha cancellato l'intero archivio e solo grazie a dei backup è stato possibile recuperarlo.



Un discorso simile si può fare anche per i newsgroup: per chi non lo sapesse USENET è la versione precedente del fediverso (o una versione semplificata del protocollo per mandare l'email, dipende dai punti di vista); i singoli newsgroup sono definiti da un nome con una struttura gerarchica che ne definisce l'argomento, ad esempio:



it.arti.fumetti


identifica il gruppo in lingua italiana in cui si parla della forma d'arte nota come "fumetto".



In questo caso i server NNTP (il protocollo che serviva a gestire i newsgroup) contenevano già un archivio dei messaggi (bastava chiedere al client di tornare indietro nello scaricamento dei thread), tuttavia non necessariamente i singoli server conservavano tutto e per un tempo indefinito; per questo un azienda nota come "dejanews" si era attribuita il compito di archiviare e mettere a disposizione *ed effettuare ricerche* su quasi l'intero l'archivio di USENET.



https://en.wikipedia.org/wiki/Google_Groups#Deja_News



Il fatto che l'archivio avesse un valore non indifferente è testimoniato dal fatto che una grossa ditta di pubblicità, capito il potenziale di quei dati, acquisto tutto in blocco.



Nel tempo le funzionalità di ricerca sull'archivio USENET si è degradato:



articolo di wikipedia sulla fine dell'archivio USENET



E qui finisce la triste storia degli archivi di USENET, costruiti col lavoro volontario di molti individui, utili ad altrettanti ed ormai "ostaggi" di una ditta che se li tiene ben stretti.



E comincia la seconda parte del post.



Ecco come appare una discussione sull'interfaccia di default di mastodon:



https://en.wikipedia.org/wiki/Mastodon_(social_network)#/media/File:Mastodon_Single-column-layout.png



La discussione si rappresenta come un successione lineare di messaggi, mentre in realtà è strutturata ad albero, come mostra questo client:



https://www.autistici.org/interzona/img/tinmop/screenshot-main-window.png



la struttura "a lista" che mastodon offre (copiata, da un social network centralizzato e che fa della profilazione la sua fonte di profitto) è semplicistica, non semplice: fa perdere informazioni importanti: non si sa chi abbia risposto a chi, una volta che si ramifica.



Pensiamo adesso a ad un noto sito di raccolta di link il cui fondatore fu protagonista di una vicenda molto amara, le discussioni si strutturano da albero, infatti, anche per questo, la piattaforma viene usato spesso come fonte affidabile e efficiente di informazioni:



articolo sul "miglior" motore di ricerca



faccio notare la prima frase:



> [il sito di cui sopra ndc] is currently the most popular search engine. The only people who don’t know that are the team at [ancora il sito di cui sopra ndc], who can’t be bothered to build a decent search interface. So instead we resort to using [nome di una ditta di pubblicità ndc], and appending the word “[sempre il sito di cui sopra ndc]” to the end of our queries.



questo sito è considerato (almeno dall'estensore dell'articolo!) una fonte affidabile ma che non possiede un sistema di ricerca efficace. Questo è dovuto parzialmente alla modalità di ordinamento del post, che dipende anche dai voti che gli attribuiscono gli utenti: per cui un post interessante scompare dopo pochissimo tempo solo perché non incontra i gusti di chi gli attribuisce un voto negativo. Lo stesso discorso di potrebbe fare per il sito arancione o per lemmy (il quale copia questo social network che sto descrivendo).



Cosa condividono tutti questi social network più moderni?



La mia opinione è che, tra molte altre cose¹, impediscano l'organizzazione sistematica ed efficiente dell'informazione. E c'è un motivo: queste piattaforme prediligono alla discussione l'intrattenimento, sono costruite per dare l'impressione che ci sia sempre qualcosa di nuovo che vi stia accadendo, qualcosa di molto interessante sta accadendo in quel momento e quel social network è il luogo dove viene mostrato. Ecco perché devi restare il più possibile agganciato al suo flusso (spesso costante) di messaggi. Perché investire nella ricerca di cose vecchie e stantie? Ovviamente intendo la ricerca a disposizione degli utenti (l'azienda avrà, non ne dubito, strumenti di ricerca molto raffinati, come quella che si è comprata i dati dei newsgroup). In questo senso se i vecchi social network erano portati (tra mille errori, ovviamente) alla costruzione di conoscenza, questi ideati dalle aziende del capitalismo dell'attenzione (e chi inconsapevolmente ne copia le dinamiche) hanno come obbiettivo il consumo di informazioni, il continuo foraggiamento di chi si trova davanti lo schermo; se mai ci fosse stato qualche dubbio nel paragone tra chi ne usufruisce e i capi di bestiame in una stalla, questo excursus storico spero che li abbia dispersi.



Ciao!

C.



¹ ludicizzazione, organizzazione dei messaggi per creare chiacchiericcio o litigi ecc.



PS: mi hanno fatto notare che majordomo è ancora molto usato





#reti sociali

indietro

-- Response ended

-- Page fetched on Sat Jun 1 06:21:29 2024