L'altro giorno ho visto "Beau ha Paura"¹ di Ari Aster

recensione di "Hereditary" sempre dello stesso regista

Dopo "Midsommar", che non mi aveva entusiasmato per niente, temevo che il regista si stesse perdendo, si stesse "addomesticando" — per così dire —, adeguando alle dinamiche produttive di Hollywood e invece ha tirato fuori questo coraggioso film; così spassoso all’inizio e tragico alla fine.

Certo se siete persone che, come il protagonista, soffrono di ansia probabilmente la prima parte del film vi metterà a disagio, ma se oltre a questo siete anche dotate di autoironia (qualità rara) allora un paio di risate a denti stretti ve le farete senz'altro.

Ma sto divagando perché ciò che volevo mostrarvi è questo fotogramma: autocensura o errore di traduzione?² 😆

un fotogramma di "Beau ha Paura" dove il protagonista percorre l'androne del condominio nel quale abita

¹ espansione di un suo precedente corto intitolato soltanto "Beau"

² i più attenti di voi potrebbero anche accusarmi di essermi autocensurato anche io 😆

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