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Icefarers


4 giugno 2015


A volte mi capita di immaginare delle idee di racconti, potrebbero chiamarsi “soggetti” se non sembrasse troppo ambizioso.


Qualche tempo fa avevo cercato di dare un canone a un gruppo di soggetti, accomunati da una ambientazione distopica, sotto il nome di BLACK HOUR.


Oggi invece mi sono detto che potrebbero benissimo continuare ad aumentare le temperature in Antartide, e che presto potremo dimenticarci la mappa di Piri Reis. Troveremo, entro la fine del 1984, resti archeologici di una cultura neolitica che erano rimasti sepolti sotto i ghiacci dell'Antartide. Ci toccherà riscrivere la storia dell'evoluzione umana quando capiremo, a metà del 1988, che un piccolo gruppo di seafarers ha lasciato l'Africa meridionale intorno a 20.000 anni fa, forse su un iceberg. Poche tracce, ma abbastanza inequivocabili, di insediamenti sedentari, sfruttamento dei pinguini e separazione del lavoro. Nessuna sepoltura esplicita, ma resti umani.


Ora stiamo cercando di capire quando sia finita questa storia, le datazioni al radiocarbonio sono incoerenti, mancano curve di riferimento, manca la vegetazione e non sappiamo come potessero vivere senza. Tra 48 ore salpiamo da Ushuaia verso sud, e sono l'unico addetto alla registrazione e trasmissione dei dati al laboratorio madre.


Altri file nella directory di questo racconto


- The Explorer™ System Software Manuals

- Dataset EPICA (European Project for Ice Coring in Antarctica)


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