Work from home

Oggi per ritardi vari ho deciso di lavorare da casa. E come accade sempre in questi casi arrivo esausto alla sera.

Il primo motivo di esaurimento è naturalmente che passo la maggior parte del tempo fermo, seduto davanti al computer. Per stare bene ho bisogno di muovermi, che sia per andare in ufficio, per spostarmi dentro l'ufficio stesso, per andare a pranzo, per tornare a casa.

Il secondo motivo di esaurimento è il tempo: ho iniziato a lavorare alle 9:30, ho iniziato la pausa pranzo alle 13:00 e finita alle 14:00. A quell'ora mi rimanevano da lavorare ancora 4 ore, troppe per un pomeriggio spezzato dall'uscita da scuola dei bambini. Alle 19:00 ho smesso di lavorare, con scarso rendimento (per fortuna ho i miei lavoretti a basso tasso di intelligenza da portare avanti).

Il terzo motivo di esaurimento è il contatto umano: anche se ho passato varie ore al telefono, non ho visto nessuno per buona parte del giorno (nemmeno in videochiamata, per fortuna). Il contatto con le altre persone con cui lavoro mi conforta e mi sostiene, la pausa pranzo in compagnia è un momento di svago e condivisione. A casa, nulla di tutto questo.

Penso che possa bastare come riassunto. Quando ce n'è bisogno, lavorare da casa è comunque utile e un privilegio rispetto a chi proprio non può farlo.